Archivi del giorno: 16 maggio, 2015

La poesia è morta, pisciamo sulla poesia

Morto un poeta se ne fa un altro.

Non c’è niente da ridere:

siamo concime.

Impressionato un poeta si passa all’altro:

siamo carta carbone.

Dimenticato un poeta ne rimane un altro:

siamo usa e getta .

Costruito un poeta se ne consuma un altro:

siamo merce a scadenza.

Santificato un poeta è bello pisciarci,

sul poeta.

I poeti fanno schifo e puzzano

le poetesse battono all’angolo delle strade

i poetucoli continuano a prenderci per i fondelli.

La madre dei poeti è sempre incinta.

Gli operai stanno in fabbrica e non hanno il tempo di scrivere poesie.

Le fabbriche non producono poesie

le poesie non raccontano fabbriche

le favole non raccontano gli operai.

È tutto scientemente al contrario.

Parliamo col culo

scriviamo coi piedi

ci amiamo a livello corticale dimenticandoci del ruolo fondamentale dell’ippocampo nei processi di accoppiamento.

Mentre un migliaio di apparecchi elettronici scandiscono i nostri amplessi

avvolgono i nostri orgasmi

portano a pisciare il cane

coccolano i nostri figli

cucinano i nostri appetiti

raccontano minoranze sacrificate al libero mercato.

Cervelli spappolati da Dan Brown

Osho

Oriana Fallaci

l’ultimo libro di Umberto Eco

Bruno Vespa e Roberto Saviano.

Non vedrete mai un poeta sotto scorta

Al poeta non frega nulla dei vostri applausi.

Il poeta è Don Chisciotte:

vecchio, pazzo e fiero.

Il capitano Achab

alla disperata ricerca del verso perfetto:

la balena bianca, la perdita del sé.

Il principio che riporta indietro il masso e Sìsifo insieme

il motivo che ti spinge a spingere.

Senza freni in discesa

col vento contro in salita.

Marco Pantani

la prima sega

la prima ruga

l’ultimo verso.