È venuto vermiglio tra gli spasmi
e la giungla di labbra
che serrati lingua e sessi ci teneva
stretti in plastiche forme d’intesa
l’amore.
Baci mozzafiato, spezzacollo
famelica torsione d’ogni membro
distorta gravita d’ogni grammo
su questo letto
su questa zattera
che batte bandiera nera
che scricchiola
ci puoi trovare tutto il necessario
anche la parola giusta
magari sotto coperta
magari nudi, sul ponte
appiccicati come due frutti di mare
come due calamite
come due calamari
succhiandoci a vicenda
impollinandoci
per creare eserciti di pirati
per non arrendersi alla malora
a questa terra così ferma
a questa calma così piatta
a questi amori già stanchi
che ci circondano
e tolgono il respiro
inquinano
depotenziano
marciscono
al sole di un’altra estate
che non è loro
che non lo è mai stata
che mai lo sarà.
Cala la scialuppa, andiamo a prendercela
passami una penna, il mantello e il retino per le farfalle
oggi è il gran giorno:
esproprio esistenziale
arrembaggio
chiamalo come vuoi
venderemo cara la pelle
non tremare
dammi un bacio
andiamo.